[Musica] scritto insieme alla moglie Mona fastvold filmato in uno sfolgorante 70 mm e articolato in due lunghe parti spezzate da un intervallo voluto dallo stesso autore e precedute da un overtour e da un epilogo il terzo lungometraggio di Brady Corbett è ancora una volta articolato come una riflessione sul potere e sulla sua fagocitante degenerazione costruito come un falso biopic di lasl toth immaginario architetto ungherese della bous di deao De brutalis ne racconta la vita dal suo arrivo nel 1947 negli Stati Uniti fino al 1960 anno in cui prende finalmente forma la sua prima importante opera americana Come già i protagonisti dei due lavori precedenti th è una figura simbolica nel suo doloroso percorso esistenziale segnato dalla separazione dall'eroina è utilizzato da corbet non solo per fargli incarnare l'evoluzione del modernismo architettonico novecentesco quanto come chiave per mettere in scena L'altra faccia del sogno americano Ovvero lo specchio perverso e deformato del suo capitalismo stupratore E ferino sì perché il brutalismo architettonico di th interpretato da un Adrian Rodi come sempre in grado di scavare nell'identità del proprio personaggio per mettere in luce pieghe e ambiguità non solo si riflette in quello del suo Mecenate americano l'irascibile e prosaico miliardario von buren interpretato da G pears ma ne è Anzi la risposta la diretta conseguenza un discorso che al netto di una fabulazione ben organizzata ma a cui forse manca il dono della sintesi sembra peraltro già essere contenuto nel magnifico piano sequenza iscritto nell overtour laddove l'arrivo a ell del protagonista è rappresentato come un Anabasi il cui punto di arrivo è rappresentato da un' inan evole immagine della Libertà Elogio della resilienza dell'idea della Magia dell'essenziale della forma come ribellione all'azione corruttrice the brutalist è però anche e soprattutto una vibrante accusa verso l'orale violenta Imp poetica subcultura OSP americana Un monito pronto a farsi incandescente segno su pietra n [Musica]