San Paolo, Marx, Benjamin, Guy Debord e Adorno: distruzione e realizzazione [Agamben]

Published: Sep 06, 2024 Duration: 00:13:49 Category: Education

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si tratta di Marx No in un passo della critica della filosofia del diritto di Hegel Marx dice appunto prendendosela contro una cosa che chiama partito politico pratico non sa che rivendicava la negazione di filosofia voi non potete abolire la filosofia Senza realizzarla voi non potete abolire la filosofia senza realizzare e e poco dopo dice contro quelli che pensavano il partito opposto aggiunge che voi di nuovo non potete realizzare la filosofia senza airla E questa cosa compare anche nella definizione del proletariato Eh non so se Ricordate il proletariato si definisce appunto come quella classe che ha la particolarità di abolire se stesso realizzandosi la differenza conli altri classe ma questa il proletariato una classe che nel suo realizzarsi Si abolisce ecco cerchiamo di Ecco Questa è un'idea appunto che da allora poi è stata molto usata anche della tradizione del pensiero marxista no L'idea appunto che si tratta di realizzare la filosofia e però che vuol dire che quando una cosa si realizza Si abolisce questo difetto di CH all'inizio del suo libro negativa Adorno scrive la filosofia che un tempo sembrò superata si mantiene in vita perché il momento della sua realizzazione è stato mancato Cioè quindi ciò che sopravvive è perché ha mancato il momento della sua realizzazione se una cosa si realizza si abolisce cesso esiste allora Che cosa significa mancare la propria realizzazione per esempio per la filosofia per noi che stiamo pensando orora che il pensiero si deve appunto realizzare Aire quasi un secolo dopo Max g debor quello della società dello spettacolo lo conoscete riprende questa immagine dell'abolizione e della realizzazione e lo fa rispetto alle avanguardie artistiche dice aveva a che fare coi dadaisti e i surrealisti dall'altra parte e dice i i i dadaisti volevano abolire l'arte senza realizzarla Infatti foristi volevano fare meno dell'arte però lui dice voi volete abolire l'arte come dice Max senza realizzarla e ai surrealisti fa problema critica contraria voi volete realizzare l'arte senza abolirla inatti pero i surrealisti facevano finta che avevano realizzato nella loro vita l'arte però si consideravano ancora artisti mentre i dadaisti non si consideravano più artisti però non avevano realizzato e poi lui dice Invece noi situazionisti vogliamo fare le due cose vogliamo realizzare l'arte e anche AV vedete è proprio lo stesso schema di Marx lo trasferisce nell'arte Tenete presente per esempio che la parola che Marx usa per per abolire una parola che in tedesco significa sia abolire che conservare Ella stessa parola che Paolo nella sua lettera Romana ai Romani usa per nella sua critica del concetto di legge degli ebrei sapete che Paolo No Pensa che il Messia è L'abolizione della legge gli ebrei devono smettere di pensare che non devono fare altro che seguire la legge il Messia ha abolito la legge però non l'ha distrutta questo infatti Lutero quando traduce usa un verbo come quello Greco usa che non vuol dire distruggere Ma vuol dire disattivare rendere inoperoso che è anche utile per il nostro rapporto con la legge non è detto che noi dobbiamo distruggere la legge però dobbiamo disattivarla Questa è la grande idea di paol Ecco un ultimo testo per chiarire questa critica dell'idea di realizzazione che mi pare importante è un testo è un autore se non conoscete Vi raccomando di leggere che è Walter Benjamin in un frammento che si viene chiamato il frammento teologico politico benen pone il problema del rapporto tra l'ordine storico lo faan la storia e quello che lui chiama il messianico o il regno quello che fa bene prende questa categoria del pensiero giudaico Cristiano il regno l'avvento Dio il regno di Dio sulla terra e lo trasforma in una categoria politica Ecco allora ben stabilisce una relazione tra questo ordine della storia l'ordine profano de fatti storici è questo ordine che chiama il regno o il messianico e dice nulla di storico cioè nulla nella storia può volersi riferire da sé stesso immediatamente a questo ordine messianico il regno di Dio non è il fine della della Diella potenza della possibilità messianica Eh quindi il regno di Dio non è la fine della realizzazione Esso non può essere posto come scopo quindi diciamo non si deve porre come scopo dell'ordine storico del Fare storico questa categoria teologica da un punto di vista storico essa non è scopo ma termine qualcosa che fa finire Tesco e nonà e per questo lui dice l'ordine del profano non si può costruire sul pensiero del regno di Dio Per questo la teocrazia non ha senso politico e diciamo che cosa cosa mi importa cosa è importante in questo una cosa secondo me importantissima cioè le categorie decisive le idee con cui noi cerchiamo di capire il problema politico storico non devono essere poste come fine da realizzare rettete a questo cioè per esempio prendiamo il concetto marxiano di società senza classi che ben Infatti Considera un concetto male EC questo concetto di società senza classi se lo leggiamo se beniamin ha ragione contrariamente a quanto è stato sempre pensato da tutta la tradizione da tutta Insomma da buona parte della tradizione fista significa che la società senza classi Non può essere posta come scopo del fare storia E questo vale capito quando voi vi ponete qualcosa come unidea che vi pare centrale non so cosa potrebbe essere per voi la società senza classe una società più libera una comunità parallela che stia dentro questo ordine completamente corrotto però non va posto come scopo ma semmai come qualcosa che pone fine interrompe Eh non scopo ma eh capite è importantissimo quindi in fondo quello che ben mi sta dicendo qui che l'errore delle ideologie politiche moderne è consistito proprio nell'avere appiattito questo che G Chiama l'ordine messianico Il regno eh però Intendo come una categoria politica di avere appiattito sul piano storico Quindi come Se questo fosse un fine che noi dobbiamo realizzare sul piano sto Quindi tutte queste concezioni diciamo queste idee politiche che non soo società senza classi rivoluzione anarchia è qualcosa secondo Benin che non Dobbiamo porre come scopo e questo non significa che non servono eh ecco Però vediamo che cosa che uso possiamo fare di una cosa che non poniamo come scopo da realizzare e non significa assolutamente che queste idee sono inuti o che non servono che non agiscono su piano storico anzi l'implicazione di no è che queste idee agiscono veramente sul piano storico se noi non le consideriamo come un fine da realizzare un piano storico se noi le consideriamo come fine dell' del Piano storico come la storia del resto insegna al contrario Si tradurranno esattamente nel contrario se concepiamo come la rivoluzione come qualcosa che Dobbiamo porre come un fine da preparare poi realizzare e fatalmente Si si convertirà in una prosecuzione dell'ordine esistente no come Ecco quindi quello che dice bene queste istanze il regno il messianico la società senza agiscono veramente se le consideriamo come irrealizzabili ma non irrealizzabili perché sono ma perché sono già reali sono già qualcosa che è per noi perfettamente reale solo se la società senza classi o o la volete l'anarchia la libertà la comunità è già in qualche modo qui e ora presente agirà sul piano storico se la sposiamo sull'ordine cronologico lineare e la rimandiamo a un domani come qualcosa che dobbiamo realizzare probabilmente non agisce quindi è questa è Chiara questa critica quindi l'idea di realizzazione va fortemente criticata non perché non si può fare nulla ma perché Anzi queste idee agiscono solo se non le poniamo come scopo D realizzare capite tutti i problemi che no che voi ponete sull'ordine cronologico Come si è sempre fatto questa cosa però pensate cos'è stato il problema della transizione nella tradizione marxista cioè bisognava passare dall'ordine dalla società con classi stata a un ordine senza società senza classe e non si poteva passare perché era necessaria una transizione E questa transizione come sapete Ormai è diventata infinita no ecco quindi questo tipo di di idee quindi agiscono non come qualcosa per così dire un potere Costituente che deve essere realizzato in un potere costituito ma in un certo senso Semmai con quello che chiamerei un potere destituite che non vuole tradursi in atto Come potere costituito No qui c'è Quest grande critica che ben fa in questo saggio sulla violenza del 21 tra appunto un diritto che è una violenza che pone il diritto e la violenza che lo consega lui dice se voi considerate la violenza come qualcosa che pone un diritto andrete a finire poi in una violenza che lo conserva Cioè se voi critica dell'idea di potere Costituente che si tradurrà senz'altro in un potere costituito e quindi problema quindi noi dobbiamo cercare un'altra violenza che non ponga capite Questa è una grande critica anche alla situazione che ci abbiamo oggi oggi non si tratta di agire sul piano del diritto per difendere i diritti e la costituzione è tutta un'altra ottica che c'è necessaria Perché quella è così iscritta nell'ordine per cui porre il diritto diventà poi mantenere il diritto conservarlo il potere Costituente diventerà potere costituito questo capite bene che voglio dire no Se pensate oggi nella situazione di oggi molti e non li critico fatto Insomma Hanno anche loro ragioni pongono tutto il problema per esempio sulla difesa la tutela dei diritti costituzionali capite bene Non è che voglio dire a ques qui che assurdità tatticamente può essere anche giusto e necessario ma non può essere una strategia a lungo termine Perché chi ha una formazione giuridica come io ho e purtroppo spesso I filosofi non l'hanno sa che la costituzione è un testo giuridico come un altro è una norma fondamentale giuridico Per cui tutte gli abusi che noi vediamo che oggi sono fatti in realtà purtroppo in qualche modo la Costituzione l Rende famoso articolo 32 non si può imporre ma se la legge lo impone capite com'è quindi una Costituzione è un testo che dirà non si può fare questo ma se la legge dice di farlo si può fare quindi che cosa volete difendere la Costituzione V chiedere

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